Tuo, Simon

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Quello nella foto è Simon. E come me sta scrivendo.
Ma cosa starà scrivendo? Un post su Facebook? Un tweet? La tesi (questi miei sensi di colpa che emergono continuamente…)?
Ve lo svelo io: un’email! Scommetto che non lo avreste indovinato facilmente. Sì perchè al giorno d’oggi chi scrive più le email se non per comunicare problemi alla segreteria dell’Università? Vi dirò di più, nell’epoca in cui spopolano i servizi di messaggistica istantanea sembra assurdo affacciarsi ad una storia d’amore dovendosi affidare alla casella di posta elettronica. Tuttavia non è meno romantico di un messaggio su Whatsapp, anzi, c’è del fascino ormai perduto. Direi che l’email è lo step intermedio fra la lettera cartacea e gli SMS. Mantiene quindi quel mistero, quel senso di attesa e ansia nel non sapere se il nostro interlocutore ha letto o meno quanto gli abbiamo scritto. E poi si sa che con una tastiera fisica ci si lascia andare ai propri pensieri più liberamente, no?

Tutto questo preambolo per parlare di un libro che ho letto da poco. Si intitola “Non so chi sei, ma io sono qui” di Becky Albertalli.
Non avevo grandi aspettative quando ho iniziato questa lettura ma pagina dopo pagina mi sono appassionata alla storia, in realtà molto semplice, di Simon e dei suoi amici.
Ve la racconto a punti perchè non ho voglia di scrivere le cose come si deve.

TRAMA CON SPOILER
 Simon è un diciassettenne come tanti altri, ha una famiglia che lo apprezza e degli amici affezionati.
– Un giorno Simon legge un post intrigante su Tumblr (sì, avete capito bene, nemmeno io pensavo fosse possibile ci potesse essere la pagina “Spotted” di un istituto scolastico su TUMBLR).
– Contattando l’autore anonimo di questo post Simon scopre di avere un segreto in comune con questo sconosciuto: entrambi sono gay.
– I due iniziano ad intraprendere una corrispondenza in cui si aprono l’uno all’altro senza mai però rivelare i dettagli della propria vita privata che potrebbero condurre alla  loro vera identità. Ovviamente si innamorano nel giro di niente.
– Se ne viene fuori il bulletto di turno che, dopo aver visto per sbaglio le email di Simon e Blue (pseudonimo dell’interlocurore di Simon) e aver scattato delle foto, ricatta il protagonista.
– Il ricattatore, Martin, promette di non mostrare a nessuno quelle foto a patto che Simon gli faccia conoscere la sua cara amica Abby per la quale si è preso una cotta.
– Non vedendo altre vie d’uscita Simon è costretto a subire il ricatto, soprattutto per proteggere Blue, e a combinare incontri con la malcapitata amica e il caro Martin.
– Martin non riesce nel suo intento di far cadere ai propri piedi Abby.
– Martin pubblica un post nella pagina Tumblr della scuola in cui smaschera Simon e Blue.
– Simon subisce un episodio discriminatorio a scuola.
– Simon fa coming out (ormai costretto) con la propria famiglia, la quale si congratula con lui per essere riuscito a parlarne.
– Blue fa altrettanto.
– Simon vuole arrivare a conoscere di persona Blue.
– Blue pare voler fare marcia indietro.
[notate il ritmo incalzante]
– Ultimatum di Simon: “vediamoci alla ruota panoramica dopo lo spettacolo della scuola”.
– All’ultimo momento arriva Blue. E insospettabilissimamente è…

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BRAM!
Perchè insospettabile? Perchè è un ragazzo che Simon conosce bene, uno della sua compagnia!
E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI.

Questa trama è il mio tentativo di riportare i fatti che compaiono sia nel libro che nel film, perchè sì lettori, sono due storie differenti. O meglio. L’ idea di fondo rimane questo problema del coming out e della relazione virtuale di questi due ragazzi ma la trama secondaria viene brutalmente stravolta.
Nel film viene omesso un personaggio di Alice, sorella maggiore di Simon, che è fondamentale per capire il clima familiare caldo e confortante in cui vive il protagonista. Vengono omesse le scene di “quotidianità” nella relazione appena sbocciata di Simon e Bram che vanno al supermercato, che vanno a casa insieme per la prima volta. Insomma, manca questa tenerezza che invade le cose di tutti i giorni quando si inizia a farle insieme. (Ho mandato a p*****e la sintassi e la regola del c-comando forse).
Tagliata anche la scena in cui Simon prende coscienza di essere gay e in un locale flirta per la prima volta con un ragazzo.
Viene invece aggiunta la cotta primordiale di un’amica, Leah (interpretata dalla stessa attrice che ha vestito i panni di Hannah Baker [altro grande NO COMMENT]), per Simon.
Altri fatti che ora non ricordo, ma soprattutto intento moralistico vengono aggiunti nel film.

E’ inutile dire che ho preferito il libro al film.
Dopotutto si tratta di una storia d’amore che deve attraversare qualche peripezia per poter  nascere. Mi dispiace che nel complesso risulti un racconto edulcorato rispetto a quello che oggi è la realtà. Sembra improbabile che 2/2 ragazzi che fanno coming out non ricevano, almeno inizialmente, una reazione negativa dalla famiglia. Gli episodi di bullismo vengono arginati tempestivamente, vengono presi dei provvedimenti severi per fermare il comportamento dei bulli. Idealmente tutto fantastico, ma credo che purtroppo si tratti di un racconto ancora distante da quello che accadrebbe ai giorni nostri. 
Forse l’errore sta nell’aspettarsi che questo libro possa in qualche modo ritrarre la realtà.
Probabilmente il fulcro della storia non è nemmeno raccontare la difficoltà di essere accettati per quello che si è o quello di condannare le persone omofobe. L’intento del libro non sembra essere quello di educare all’accettazione del “diverso”, sembra invece suggerire l’idea che bisogna essere se stessi, ma pur sempre con la dovuta moderazione.
Credo che il libro ed il film si concentrino invece sulla storia d’amore di due ragazzi che insieme si spalleggiano in una difficoltà comune. Sul modo in cui nasce la storia e su come questa viene portata avanti pur con qualche difficoltà. Forse è proprio questo aspetto ad avermi colpito maggiormente. Mi sono piaciute molto le email che i due protagonisti si scambiano, il loro modo di creare un’intimità gradualmente, con rispetto per l’altro, senza voler precipitare le cose. Proprio come dovrebbe accadere in tutte le storie d’amore. 

Non so come chiudere questo articolo per cui piazzo un’immagine.
A presto cari lettori!

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